Perché quello della PlayStation si chiama DualShock: il motivo è assurdo
Perché quello della PlayStation si chiama DualShock: ecco tutta la verità riguardo al famoso controller di gioco.
Il DualShock ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dei videogiochi, diventando una vera e propria icona riconoscibile anche dai giocatori occasionali. Non si tratta solo di un semplice joystick, ma di una rivoluzione che ha cambiato il modo di immergersi nei giochi. Scopriamo insieme la storia e l’evoluzione di questo controller.
Contrariamente a quanto possa pensare qualcuno, il DualShock non ha fatto il suo esordio con la prima console PlayStation. Infatti, il DualShock Analog Controller, conosciuto anche come modello SCPH-1200, è stato lanciato sul mercato il 20 novembre 1997, tre anni dopo l’uscita giapponese della celebre console Sony. Prima di lui erano già esistiti altri modelli, il controller originale SCPH-1010 e il Dual Analog Controller, il cui nome già anticipava delle caratteristiche innovative. Questo ultimo modello, lanciato qualche mese prima, il 25 aprile 1997, aveva introdotto il doppio stick analogico, che permetteva una maggiore precisione nei controlli, ma era privo della famosa vibrazione, una delle caratteristiche distintive che hanno contraddistinto il DualShock.
La scelta di Sony di dotare il controller di vibrazioni rappresentava una vera e propria svolta per il gaming, in quanto dava un senso di immersione mai visto prima. Ogni azione del giocatore sullo schermo poteva ora essere avvertita fisicamente nelle mani, rendendo l’esperienza di gioco molto più intensa e coinvolgente. Un perfetto esempio di questa innovazione lo troviamo in titoli iconici come Gran Turismo e Quake II, dove la risposta del controller aggiungeva un ulteriore livello di realismo.
Il significato di DualShock: vibrazioni che coinvolgono
Ma cosa significa esattamente “DualShock“? A prima vista potrebbe apparire come un nome accattivante, ma in realtà racchiude un significato molto preciso. La parola “Dual” si riferisce ai due motori elettrici, presenti nei manici del controller, in grado di generare vibrazioni, mentre “Shock” indica l’effetto di queste vibrazioni. Ogni motore è progettato per generare una tipologia di feedback unica: il motore più piccolo produce vibrazioni leggere, come quelle di un’auto che sfreccia su un tracciato, mentre quello più grande è in grado di emulare esplosioni o impatti di grande intensità.
La versatilità del DualShock ha reso possibile la creazione di una vasta gamma di esperienze di gioco, dove il feedback tattile diventava un elemento fondamentale. A lungo andare, i giochi hanno cominciato ad integrarlo in modo sempre più raffinato, fino a farne un requisito essenziale. Anche nel contesto di giochi come Crash Bandicoot: Warped e Spyro the Dragon, la vibrazione giocava un ruolo fondamentale, facendo sì che i giocatori si sentissero realmente parte del mondo virtuale.
La diffusione e il successo del DualShock nel panorama videoludico
Al momento del lancio, non tutti i giochi supportavano il DualShock, ma la sua adozione è stata estremamente rapida. Street Fighter e Resident Evil, per citare solo alcuni titoli, hanno visto una ristampa esclusiva per poter sfruttare le potenzialità del controller. A quel tempo, l’assenza di patch rendeva questa decisione apprezzabile, dato che molti giochi dovevano essere rifatti da zero per supportare il nuovo standard. Così facendo, il DualShock si è imposto come riferimento nel mondo dei videogiochi, stabilendo gli standard per i futuri controller.
Con il passare del tempo, il DualShock è stato ottimizzato e aggiornato per funzionare anche con le console successive, fino all’arrivo della PlayStation 4. L’unica eccezione a questa tradizione è stato il Sixaxis della PlayStation 3, che ha simboleggiato un tentativo di Sony di innovare ulteriormente. Ma nonostante ciò, la popolarità del DualShock non è mai stata messa in discussione.