Il risultato è stato il seguente: chi è disposto a spendere lo fa per acquistare beni virtuali “consumabili”.
Con questo termine intendiamo quei beni virtuali che si perdono una volta utilizzati, ad esempio un set di granate extra per un gioco di guerra, o un fertilizzante che aiuti a far crescere meglio le piante in un gioco che simuli una fattoria.
I beni durevoli (quelli che possono essere utilizzati sempre, una volta acquistati) sono meno popolari. I meno acquistati in assoluto sono gli aggiornamenti che consentono di personalizzare un gioco.
Le funzioni più gradite agli utenti sono quelle che consentono di risolvere il gioco più velocemente o di avere accesso a oggetti che non sono disponibili nella versione gratuita.
La ricerca ha mostrato che il 68% di chi acquista per giocare su piattaforma Android o iOS lo fa per acquistare beni consumabili, solo il 30% beni durevoli (tra questi beni possono essere inclusi anche armature per giochi di ruolo o nuove città per i giochi simili a Sim City).
Flurry, tuttavia, consiglia agli sviluppatori di dotare le proprie app di entrambi questi tipi di beni.
La società consiglia anche di investire meno sugli oggetti che consentono di personalizzare un gioco, poichè solo il 2% degli utenti li acquista (dal momento che questi oggetti non cambiano il gioco in maniera sostanziale).
Il Unicode Consortium annuncia nuove emoji per il 2025, tra cui un Yeti e una…
L'intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente l'industria farmaceutica, migliorando la progettazione di farmaci, ottimizzando l'efficienza operativa…
Google introduce le panoramiche AI, una nuova funzionalità che consente agli utenti di approfondire argomenti…
YouTube aggiorna l'interfaccia grafica per utenti Android, con un restyling della barra inferiore che rende…
Google Discover si rinnova con un design ispirato a Material You, migliorando l'interazione degli utenti…
Dal 30 novembre 2024, otto titoli iconici lasceranno Xbox Game Pass, ma gli abbonati possono…