L’assistente IA di Perplexity: il nuovo alleato gratuito per gli smartphone Android che sfida Google
In un’epoca in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, Perplexity ha recentemente lanciato una novità sorprendente: l’Assistente Perplexity, integrato nell’app mobile per Android. Questa innovativa funzione si propone di sostituire Google Assistant e Gemini, offrendo un’alternativa gratuita e ricca di funzionalità per gli utenti Android. Scopriamo insieme come funziona e quali vantaggi offre.
Chi è Perplexity
Perplexity AI è una startup con sede a San Francisco, fondata nel 2022 da un gruppo di ex ricercatori di Google AI. Il loro obiettivo è stato chiaro fin dall’inizio: sviluppare un motore di ricerca conversazionale avanzato che sfrutta l’intelligenza artificiale per fornire risposte precise e contestualizzate. Perplexity utilizza un mix di modelli proprietari, come Sonar (basato su Llama 3.3), e modelli di terze parti come GPT-4o, Claude 3.5 Sonnet e Grok-2. Questo approccio le consente di attingere a fonti web in tempo reale, offrendo agli utenti un’esperienza di ricerca più interattiva e dinamica.
Come si installa l’assistente Perplexity
Per iniziare a utilizzare l’Assistente Perplexity, gli utenti devono seguire questi semplici passaggi:
- Scaricare l’app dal Google Play Store.
- Creare un account o collegarsi a uno già esistente, come quello di Google.
- Scegliere tra il piano gratuito e il piano Pro (24,40 dollari al mese, IVA inclusa). Tuttavia, il piano gratuito è sufficiente per accedere all’assistente.
Attualmente, non ci sono piani per introdurre l’assistente su iOS, principalmente a causa della forte presenza di Siri in questo ecosistema. La configurazione dell’assistente è semplice e guidata dall’app stessa. Gli utenti possono impostare Perplexity come assistente predefinito, seguendo un percorso chiaro nel menu delle impostazioni di Android. È importante notare che per utilizzare tutte le funzionalità, è necessario concedere all’app accesso a microfono, contatti, telefono, SMS e posizione, sollevando interrogativi sulla privacy.
Come si evoca l’Assistente Perplexity e cosa può fare
Attualmente, non esiste un comando vocale per attivare l’assistente di Perplexity, ma gli utenti possono richiamarlo tramite gesti o premendo a lungo il pulsante di standby del telefono. Una volta attivato, l’assistente si posiziona nella parte bassa dello schermo e inizia immediatamente ad ascoltare le richieste dell’utente. A differenza di Gemini, che richiede passaggi aggiuntivi per scattare e inviare immagini, Perplexity semplifica notevolmente il processo di interazione, rendendo l’esperienza utente più fluida.
Ad esempio, quando gli utenti chiedono a Perplexity informazioni su giochi da tavolo con meccaniche di tipo German, l’assistente è in grado di fornire risposte dettagliate basate su ciò che sta “vedendo” attraverso la fotocamera del dispositivo. Questo approccio visivo e interattivo rappresenta un passo avanti significativo rispetto all’assistente di Google, che richiede passaggi più complessi.
Promemoria intelligenti e gestione delle notifiche
Perplexity, come Gemini, è in grado di creare promemoria intelligenti. Tuttavia, la sua capacità di leggere e riassumere le notifiche ricevute sullo smartphone è un vantaggio significativo rispetto all’assistente di Google, che non ha accesso a queste informazioni. Al contrario, Gemini eccelle nella gestione della posta elettronica, grazie alla sua integrazione con Google Workspace, ma Perplexity compensa questa mancanza con la sua abilità di fornire riassunti contestuali delle informazioni visualizzate sullo schermo, rendendo l’assistente particolarmente utile per la navigazione web.
In conclusione, l’assistente Perplexity si presenta come un’opzione intrigante per gli utenti Android, mostrando un’intelligenza e una versatilità che sorprendono, soprattutto considerando la dimensione relativamente ridotta dell’azienda rispetto a colossi come Google. Sebbene manchi di alcune funzionalità legate alla gestione della smart home, l’assistente si distingue per la sua capacità di fornire risposte rapide e contestualizzate, rendendolo un’alternativa valida per chi cerca un’esperienza di assistente virtuale più interattiva e intuitiva. Le potenzialità di Perplexity dimostrano che l’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale non è appannaggio solo dei grandi nomi del settore, e la sua evoluzione sarà interessante da seguire nei prossimi mesi, specialmente in un contesto in cui la concorrenza tra assistenti virtuali si fa sempre più serrata.