Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha acquisito un’importanza crescente in molti ambiti, dalla tecnologia alla medicina, dall’arte all’istruzione. Secondo una recente ricerca condotta da Skuola.net, ben l’80% degli studenti italiani delle scuole superiori si è espresso favorevolmente all’introduzione dell’IA come materia di studio nelle aule scolastiche. Questo dato emerge da un’indagine intitolata “Dopo il diploma”, che ha coinvolto circa 2.500 alunni provenienti da diverse regioni d’Italia.
La motivazione principale dietro questo desiderio è la consapevolezza che, senza una formazione adeguata, i giovani rischiano di non essere pronti per le sfide del mondo del lavoro di domani. Infatti, il 60% degli intervistati ha dichiarato di avere timori riguardo alle proprie prospettive future, un dato che riflette una crescente preoccupazione tra le nuove generazioni riguardo alla loro capacità di integrarsi nel mercato del lavoro in un contesto sempre più dominato dalla tecnologia.
L’indagine, realizzata in collaborazione con Elis, un’organizzazione no profit che si occupa di orientamento, formazione e inserimento professionale, ha rivelato che:
Questi risultati dimostrano un forte interesse verso l’innovazione educativa e la necessità di integrare l’IA nei programmi scolastici.
La crescente popolarità delle applicazioni generative basate sull’intelligenza artificiale, come ChatGPT, è un ulteriore indicativo di quanto i ragazzi siano disposti a integrare l’IA nella loro vita quotidiana. Secondo i dati dell’indagine, il 51% degli studenti intervistati utilizza queste tecnologie “molto spesso” o “spesso”, un numero che è quasi raddoppiato rispetto al 2024. Questo aumento è emblematico dell’adozione sempre più diffusa dell’IA tra i giovani, che la considerano non solo uno strumento di svago, ma anche un valido alleato nello studio.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i ragazzi non utilizzano l’IA esclusivamente per copiare i loro compiti. Infatti, la maggior parte degli studenti la considera:
Al di fuori dell’ambito scolastico, l’IA è vista come uno strumento utile anche per ricerche di vario genere (40%), per ricevere consigli pratici (36%) e per generare contenuti personali (25%).
Un dato significativo emerso dall’indagine è che il 71% dei ragazzi si approccia all’intelligenza artificiale generativa senza aver seguito corsi o tutorial specifici. Questo suggerisce che vi è una forte necessità di una formazione strutturata in questo campo, per garantire che i giovani possano utilizzare queste tecnologie in modo consapevole e competente. “L’IA è il tema sul quale stiamo rivedendo da tempo i nostri programmi didattici,” ha affermato Pietro Cum, Amministratore Delegato di Elis.
La richiesta di includere l’IA nei programmi scolastici non è solo un riflesso dell’interesse degli studenti, ma anche un segnale chiaro per le istituzioni educative: è fondamentale preparare le nuove generazioni a un futuro in cui l’intelligenza artificiale sarà sempre più presente in ogni aspetto della vita e del lavoro. Con l’aumento della domanda di professionisti qualificati nel campo dell’IA, è essenziale che le scuole rispondano a questa esigenza, garantendo una formazione di qualità che possa realmente preparare i ragazzi per il futuro.
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