Corte Suprema Usa inizia udienza su TikTok: si valuta la costituzionalità della legge sul social

Oggi, in un clima di attesa, la Corte Suprema degli Stati Uniti aprirà le porte della prima udienza riguardante TikTok. L’azienda, di proprietà della cinese ByteDance, si presenterà in aula con l’intento di contestare la legge approvata a fine aprile 2024. Questa normativa richiede che TikTok venga venduto a un’azienda non cinese entro il 2025, un provvedimento che ha sollevato interrogativi importanti sulla libertà di espressione e sulla sicurezza nazionale.

Le sfide legali di TikTok

In base al “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act”, TikTok si trova di fronte a un ultimatum dal valore cruciale: deve trovare un nuovo acquirente entro il 19 gennaio 2025. La Corte Suprema ora dovrà stabilire un equilibrio tra due valori ritenuti fondamentali: la libertà di espressione, garantita dal Primo Emendamento della Costituzione, e la necessità di salvaguardare la sicurezza nazionale. Le aspettative per TikTok non sono molto rosee, dato che gli esperti legali hanno giudicato la sua posizione piuttosto fragile, specialmente alla luce di una recente sentenza d’appello che non ha favorito l’azienda.

La difesa di TikTok si concentrerà sulla richiesta di annullare la legge o, in alternativa, di rimandarla a una corte inferiore per una rielaborazione approfondita. La compagnia potrebbe anche cercare di ottenere una proroga per il termine di vendita, sperando in un intervento del Presidente Biden. In tal caso, il presidente avrebbe l’opzione di posticipare la scadenza di 90 giorni, ma l’unica condizione sarebbe che la procedura di vendita sia già cominciata.

La presa di posizione di Trump e le strategie per TikTok

Con il panorama politico che cambia rapidamente, l’ex Presidente Trump si è fatto sentire, invitando a un’applicazione temporanea della legge per garantire che venga trovata una soluzione politica. Tuttavia, questa eventualità potrebbe diventare realizzabile solo dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, che avverrà il 20 gennaio 2025. Ma nel frattempo, se TikTok non sarà venduta, Apple e Google potrebbero trovarsi ad affrontare problematiche significative: dovranno rimuovere l’app dai rispettivi store o essere soggetti a una sanzione di 5.000 dollari per ogni utente.

C’è molta incertezza sull’esito finale della questione. La possibilità che venga approvata una nuova legge che annulli la precedente sembra piuttosto remota. TikTok, dunque, si trova a dover esplorare ogni opzione possibile, anche se le prospettive non sono molto incoraggianti.

L’offerta di Project Liberty e le implicazioni

Recentemente, TikTok ha ricevuto una proposta di acquisto dal gruppo Project Liberty, fondato dal miliardario Frank McCourt, noto per aver posseduto i Los Angeles Dodgers. L’offerta ha un piano ben definito: trasferire i dati degli utenti statunitensi su una nuova infrastruttura. Tuttavia, l’algoritmo di TikTok non potrà essere incluso in questo trasferimento, poiché è soggetto alle leggi sulle * esportazioni, per il quale è necessario ottenere l’approvazione del *governo cinese.

Se l’offerta andrà a buon fine, rimane da vedere come TikTok gestirà la questione della privacy e della sicurezza dei dati, tematiche che nel contesto attuale si fanno sempre più centrali. Intanto, in caso di un eventuale divieto, ByteDance ha ipotizzato di indirizzare gli utenti verso un’altra piattaforma: Lemon8, un’applicazione che riecheggia Instagram e permette la condivisione di immagini. Gli utenti di TikTok potranno continuare a utilizzare lo stesso account, il che potrebbe incentivare una transizione più fluida verso questa nuova piattaforma.

Con la Corte Suprema pronta a muoversi e un mercato in rapida evoluzione, TikTok si trova a un bivio critico. Le prossime decisioni del tribunale potrebbero non solo influenzare il futuro dell’app, ma anche il modo in cui la tecnologia e le leggi si intrecciano nei moderni contesti sociali ed economici.

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