Il nuovo regolamento UE per il mercato delle criptovalute rischia di cambiare le carte in tavola: che succederà in Italia.
Il 30 agosto 2024 segna una data storica per il mercato delle criptovalute in Italia e nell’intera Unione Europea, grazie all’approvazione definitiva di un Decreto legislativo che integra le disposizioni del Regolamento (UE) 2023/1114, meglio noto come MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation).
Questo regolamento rappresenta un tassello fondamentale del European Digital Finance Package, volto a creare un quadro normativo armonizzato per i mercati delle cripto-attività nell’UE.
Il MiCAR introduce requisiti specifici per l’emissione e l’offerta di cripto-attività, nonché norme dettagliate per i fornitori di servizi legati alle cripto-attività. Tra le novità più rilevanti vi è la classificazione delle cripto-attività in due sottocategorie principali: ART (Asset Referenced Tokens) ed EMT (E-money Tokens), ciascuna soggetta a regole specifiche. Inoltre, viene imposto l’obbligo di pubblicazione di un white paper che dettagli la natura dell’offerta al pubblico, garantendo così maggiore trasparenza e informativa.
Per operare nel settore delle criptovalute in Italia ed Europa, gli emittenti di ART ed EMT così come i CASP (Crypto Asset Service Providers) dovranno ottenere specifiche autorizzazioni. Queste misure sono volte a garantire una governance solida dei soggetti coinvolti nel mercato delle cripto-attività, ponendo particolare attenzione alla protezione degli investitori e alla prevenzione degli abusi di mercato.
La vigilanza sul rispetto del nuovo quadro normativo è affidata alla Consob e alla Banca d’Italia con competenze complementari ma distinte. La Consob si concentrerà sulla trasparenza del mercato, sulla correttezza dell’informazione fornita agli investitori e sulla tutela degli stessi da pratiche scorrette o abusive. D’altra parte, la Banca d’Italia avrà il compito primario della vigilanza prudenziale sugli emittenti dei token “asset-linked” e sui fornitori di servizi per le criptovalute.
Il Decreto Legislativo introduce anche un regime sanzionatorio severo sia penale che amministrativo per chi viola le disposizioni previste dal MiCAR. Le sanzioni variano significativamente a seconda della gravità dell’infrazione commessa: vanno da multe pecuniarie fino all’esclusione dall’esercizio di funzioni direttive nei fornitori di servizi di criptovaluta.
L’introduzione del MiCAR rappresenta una svolta epocale nel panorama finanziario europeo ed italiano relativo alle criptovalute. Con questo passaggio legislativo si mira a promuovere uno sviluppo sostenibile del settore crypto attraverso la creazione di un ambiente più sicuro sia per gli investitori che per i prestatori dei servizi legati alle crypto-assets. L’Italia si posiziona quindi all’avanguardia nella regolamentazione dei nuovi asset digitali grazie all’integrazione completa delle disposizioni europee nella legislazione nazionale.
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