Butti e il governo: alleanza con Big Tech per misurare l’impatto dell’IA
L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando vari settori, e il settore delle costruzioni non fa eccezione. Durante l’evento “La sfida dell’intelligenza artificiale per le costruzioni”, organizzato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) a Roma, il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri per l’innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha sottolineato come l’IA sia ormai una realtà con cui tutti devono confrontarsi.
Butti ha evidenziato la necessità di integrare l’innovazione tecnologica con la formazione continua dei dipendenti del settore delle costruzioni. In un contesto in cui la digitalizzazione avanza a grandi passi, è fondamentale che i lavoratori acquisiscano competenze adeguate per sfruttare appieno le potenzialità offerte dall’IA. Tuttavia, la sfida non è solo formativa; si tratta anche di comprendere e quantificare le ricadute economiche dell’uso dell’IA nel settore edile e in molti altri ambiti. “Nessuno qui oggi è in grado di definire esattamente quali siano le ricadute economiche dell’uso dell’IA”, ha affermato Butti, evidenziando un problema di misurazione che il governo sta cercando di affrontare.
L’importanza della misurazione dell’impatto economico
Questo approccio alla misurazione dell’impatto economico dell’IA è particolarmente rilevante in un momento in cui le tecnologie emergenti stanno ridefinendo le modalità operative delle imprese. L’IA può migliorare l’efficienza, ridurre i costi e ottimizzare i processi, ma senza metriche chiare è difficile giustificare gli investimenti necessari per implementarla. Butti ha quindi sottolineato l’importanza di un approccio collaborativo, stimolando un dialogo tra il governo e le Big Tech.
- Confronto con le Big Tech
- Creazione di un nuovo paradigma
- Sviluppo di metriche chiare
“Confrontandoci con le Big Tech che frequentano in questo momento palazzo Chigi e la presidenza del Consiglio stiamo approcciando un nuovo paradigma che associa token, dollaro e Watt“, ha spiegato il sottosegretario. Questa nuova visione mira a creare un modello di valutazione che non solo tenga conto degli aspetti economici, ma anche delle risorse energetiche e delle innovazioni tecnologiche. L’idea è quella di sviluppare metriche che possano fornire una visione complessiva dell’impatto dell’IA, facilitando così le decisioni politiche e gli investimenti nel settore.
Creazione di un ecosistema favorevole all’innovazione
L’apertura del governo al dialogo con il settore edile rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ecosistema favorevole all’innovazione. Butti ha annunciato l’attivazione di un tavolo di lavoro, un forum dove far convergere contributi, soluzioni e tecnologie. Questo tavolo avrà il compito di raccogliere idee e suggerimenti da parte degli operatori del settore, per garantire che le politiche pubbliche siano in linea con le esigenze reali delle imprese.
L’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore, che hanno discusso le potenzialità e le sfide dell’integrazione dell’IA nelle costruzioni. Le tecnologie di intelligenza artificiale possono essere utilizzate per migliorare la pianificazione dei progetti, monitorare i progressi in tempo reale e analizzare i dati per ottimizzare le risorse. Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni legate alla sicurezza dei dati e alla necessità di garantire che le nuove tecnologie non compromettano la sicurezza dei lavoratori.
Investire nella cultura dell’innovazione
Un altro tema centrale emerso durante il convegno è l’importanza di creare una cultura dell’innovazione all’interno delle aziende. Le imprese edili devono essere pronte a investire non solo in nuove tecnologie, ma anche nella formazione dei propri dipendenti. Questo è particolarmente cruciale in un settore tradizionalmente conservatore, dove il cambiamento può essere percepito come una minaccia piuttosto che un’opportunità .
Il governo italiano, consapevole delle sfide e delle opportunità legate all’IA, sta quindi cercando di posizionarsi come un attore proattivo nella trasformazione digitale del paese. L’incontro di Roma rappresenta un passo importante in questa direzione, mettendo in contatto le istituzioni con le realtà imprenditoriali e le innovazioni tecnologiche.
In un contesto europeo in cui la digitalizzazione è al centro dell’agenda politica, l’Italia non può permettersi di rimanere indietro. Con la pandemia di COVID-19 che ha accelerato l’adozione di tecnologie digitali, il momento è propizio per ripensare le strategie di sviluppo del settore delle costruzioni. L’IA offre opportunità straordinarie, ma è essenziale che ci sia un impegno collettivo per affrontare le sfide dell’implementazione e della formazione.
L’incontro di Roma rappresenta quindi non solo un’opportunità per discutere delle sfide attuali, ma anche un momento di riflessione sulle prospettive future. L’integrazione dell’IA nel settore delle costruzioni potrebbe definire non solo il futuro delle aziende, ma anche quello dell’intero settore, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più sicuro, efficiente e innovativo.