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Aumenti in arrivo per Microsoft 365: rincari fino al 45% in sei paesi asiatici e non solo

Microsoft ha deciso di rivedere i prezzi dei suoi abbonamenti per Microsoft 365, portando a un rincaro che colpirà vari paesi. La decisione arriva dopo un periodo di investimento massiccio sulle tecnologie di intelligenza artificiale. Le nuove tariffe potrebbero segnare l’inizio di modifiche più ampie che coinvolgeranno altri mercati.

Rincari significativi per gli abbonamenti

La notizia dei rincari per gli abbonamenti Microsoft 365 ha destato preoccupazione tra gli utenti che già si sono abituati ai prezzi attuali. Al momento, i nuovi prezzi sono stati comunicati per sei paesi: Australia, Nuova Zelanda, Malesia, Singapore, Taiwan e Thailandia. Ad esempio, in Australia il piano Family, che consente la condivisione tra sei account, ha visto il prezzo salire da 139 AUD a 179 AUD, a fronte di un aumento del 28%. Ancora più impattante il rincaro per l’abbonamento Personal, che è passato da 109 AUD a 159 AUD, ovvero un incremento del 45%.

Questi aumenti non sono stati decisi a caso; Microsoft sembra voler recuperare gli investimenti effettuati negli ultimi anni nel campo dell’intelligenza artificiale, in particolare per quanto riguarda l’integrazione di strumenti come Microsoft Copilot nella suite di applicazioni. Gli utenti sono avvisati che tali aumenti sono in gran parte giustificati dalle nuove funzionalità che saranno implementate, influenzando il modo in cui le aziende e gli individui lavorano quotidianamente.

Le ragioni dietro l’aumento dei prezzi

Il portavoce di Microsoft ha affermato che l’aumento dei prezzi è necessario per garantire ai clienti l’accesso alle funzionalità all’avanguardia della suite di Microsoft 365. Vi è stata una costante evoluzione negli strumenti offerti, con molte nuove caratteristiche introdotte nel corso degli ultimi dodici anni, come Microsoft Defender per la sicurezza, e servizi creativi come Clipchamp. Ad ogni aggiornamento, gli utenti possono aspettarsi miglioramenti sostanziali in programmi ben noti come Word, Excel e Outlook, ma a prezzi crescenti.

La società è focalizzata sull’integrazione di intelligenza artificiale in tutte le sue applicazioni, promettendo una user experience più ricca e diversificata. Le recenti dichiarazioni indicano che i clienti stanno ricevendo sempre di più in termini di valore rispetto al costo dell’abbonamento, con la possibilità di accedere a strumenti e risorse prima impensabili. La questione cruciale, però, risiede nel fatto che il tipo di aumento previsto potrebbe portare gli utenti a riconsiderare la loro adesione al servizio.

Possibilità di evitare i rincari

C’è, almeno, una buona notizia. Microsoft ha chiarito che gli utenti non saranno obbligati a scegliere l’abbonamento che include funzionalità avanzate di intelligenza artificiale, nemmeno nei paesi dove il prezzo è stato aumentato. Tuttavia, questo non significa che la situazione sia semplice e trasparente.

Molti utenti hanno riportato esperienze frustranti nel tentativo di individuare e optare per le versioni più economiche dei piani. Sembra che queste opzioni siano visibili solo quando qualcuno esprime l’intenzione di cancellare l’abbonamento, una pratica che ricorda i tanto criticati dark patterns nel design del prodotto, dove gli utenti vengono spinti verso scelte costose.

La trasparenza è cruciale, e Microsoft potrebbe dover affrontare un crescente malcontento da parte dei suoi abbonati se non gestisce adeguatamente questa transizione. La questione dei rincari va ben oltre il mero costo, coinvolgendo le aspettative e le esperienze degli utenti con il servizio. Un cambiamento di prezzo, come abbiamo visto, ha sempre delle ripercussioni significative sul comportamento e sulla fidelizzazione della clientela.

Redazione

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