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Dati privati degli utenti usati senza consenso: nel mirino il famoso social network

I dati privati, secondo alcune recenti ricerche, verrebbero utilizzati senza consenso diretto per scopi differenti.

La questione apre quindi una riflessione più ampia sul futuro dell’intelligenza artificiale e sul ruolo dei dati personali nell’alimentarne lo sviluppo. Mentre da un lato l’avanzamento delle tecnologie IA promette innovazioni rivoluzionarie in numerosi campi – dalla medicina alla mobilità urbana – dall’altro impone una riflessione critica sui principi etici che dovrebbero guidarne lo sviluppo.

Dati privati degli utenti usati senza consenso
Problemi dati con il famoso social (appmaniaci.com)

La sfida sarà quella di trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto della privacy individuale, garantendo che ogni progresso sia accompagnato da politiche chiare e trasparenti riguardanti l’utilizzo dei dati personali.

Dati personali degli utenti usati per l’IA: cosa sta accadendo

LinkedIn, la nota piattaforma professionale utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo per connettersi con colleghi di settore, cercare opportunità di lavoro e condividere contenuti legati al proprio ambito professionale, ha recentemente fatto parlare di sé per un motivo che solleva non poche questioni etiche. La società, parte del colosso tecnologico Microsoft dal 2016, sta addestrando modelli di intelligenza artificiale utilizzando i dati forniti dai suoi utenti. Questa pratica pone l’accento su un tema sempre più dibattuto nell’era digitale: l’utilizzo dei dati personali.

nel mirino il famoso social network
Dati privati, per cosa vengono usati (appmaniaci.com)

Anche LinkedIn si è unito al gruppo di piattaforme che utilizzano i dati degli utenti per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Lo ha rivelato 404Media in un suo report, evidenziando che il social network ha introdotto una nuova impostazione nella sezione dedicata alla privacy. Questa opzione, attivata automaticamente, consente a LinkedIn di accedere liberamente alle informazioni degli utenti per scopi di addestramento IA. La piattaforma ha dichiarato che l’uso di tali sistemi serve a migliorare i propri strumenti e offrire servizi più efficienti, anche se per molti utenti questa scelta potrebbe essere percepita come una misura invasiva.

I dati degli utenti rappresentano una risorsa preziosa per le aziende tecnologiche, che li sfruttano per migliorare i propri servizi, personalizzare le esperienze degli utenti e sviluppare nuove tecnologie. Nel caso specifico di LinkedIn, i dati raccolti potrebbero essere utilizzati per affinare algoritmi capaci di suggerire connessioni più pertinenti, offerte di lavoro mirate o contenuti rilevanti ai membri della piattaforma. Tuttavia, questo solleva interrogativi riguardanti la privacy e il consenso degli utenti nel vedere i propri dati utilizzati a fini che vanno oltre le aspettative iniziali.

La questione centrale ruota attorno alla trasparenza e all’informazione: gli utenti sono pienamente consapevoli del fatto che i loro dati contribuiscono all’addestramento dell’intelligenza artificiale? E soprattutto, hanno la possibilità di esprimere il proprio consenso in maniera informata ed esplicita? Queste domande sono fondamentali in un contesto dove la fiducia nei confronti delle grandi aziende tecnologiche è spesso messa alla prova.

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